25 November 2006

FAP?? Grande invenzione!!!


Ogni giorno è possibile sentire alla TV o leggere sui giornali preoccupanti allarmi riguardanti gli inquinamenti, in cui vengono sempre divulgati consigli (spesso utili) e anche modi per evitarli. Il principio è giusto ma se poi tutte le “rassicuranti” pubblicità ci confortano con informazioni di prodotti “verdi”, tramite i quali tutto si risolve, nasce una domanda spontanea: chi sta dicendo il vero??

È fondamentale portare alla conoscenza dei più i pericoli nascosti nelle cose comuni, in tutte quelle cose che fanno parte della nostra quotidianità, non tanto da allarmare le persone, quanto da creare una coscienza delle conseguenze delle proprie scelte.

A tal proposito vorrei iniziare dall’osannato FAP (Filtro Anti Particolato).

Questo filtro è ben accetto dalle normative in materia di inquinamento, perché abbatte tutte le polveri sottili (le famigerate PM10) dai fumi di scarico dei motori Diesel.

Bellissimo!! Allora abbiamo finalmente un motore che consuma relativamente poco e inquina relativamente poco: abbiamo trovato la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno!!

Siamo sicuri? Beh andiamo ad analizzare il problema più a fondo.

Pochi sanno che il nostro FAP è un filtro a tutti gli effetti, come lo è quello dell’aspirapolvere, e che quindi deve essere sostituito ogni tanto. Questo tanto sono mediamente 400 km, il che farebbe un po’ pensare sul fatto di spendere centinaia di euro per un filtro ogni qualche centinaia di km, senza contare la scocciatura.

Altra soluzione è quello di pulirlo, anzi di ripulirlo ogni qualvolta si intasa.

Ed è proprio quello che fanno le nostre automobili: la centralina elettronica è programmata per sovralimentare il motore, iniettando cioè più carburante di quello necessario, in modo tale che ne rimanga di non bruciato. Questo viene espulso dai cilindri e arriva fino al nostro filtro, li si accumula fino a che la temperatura sale ad un valore tale che causa l’auto combustione dello stesso, con una bella fumata nera che ricorda i vecchi Diesel. Risultato?

Che tutte le micropolveri vengono bruciate e come per magia gli strumenti che registrano le emissioni di PM10 non rilevano nulla: tutto pulito.

Ovviamente le particelle ci sono ancora, solo che sono ormai diventate piccolissime, addirittura nanoscopiche, e questo le rende visibili solo a strumenti più potenti. Le leggi a riguardo non aiutano molto, dato che la pericolosità di queste nano polveri è in fase di studio da meno di un anno.

Sulla pericolosità delle nano polveri riporto una parte di un articolo pubblicato su Focus n° 170 di dicembre 2006 dal titolo “Se il “nano” fa male”.

“…Le prime avvisaglie risalivano però a un anno prima (2004), quando Eva Oberdörster, tossicologa ambientale[…], aveva dimostrato che pesciolini messi in acqua contente fullereni a una concentrazione di 500 parti per 1.000.000.000, sviluppavano lesioni cerebrali, mentre le pulci d’acqua morivano. […] <> dice Oberdörster. <<>>.”

Oltre a queste particelle in acqua però ci sono quelle molto più pericolose, a mio avviso, presenti nell’aria che respiriamo, prodotte in gran parte da combustioni a grandi temperature, come quelle di pulitura dei filtri FAP e quelle provenienti dagli inceneritori.

Riporto un’altra parte del suddetto articolo:

“[…] E Vicki Colvin, chimica […], ha fatto morire la metà delle sue colture di cellule di pelle e fegato umano mettendole in un terreno di coltura con nanotubi a concentrazioni di 20 parti per 1.000.000.000. Inalati, infatti, i nanotubi danneggiano i polmoni fino a causare limitazioni della capacità respiratoria dei topi, […] Ma il vero campanello di allarme risale allo scorso marzo: ben 97 persone hanno avuto problemi respiratori in 6 casi tanto gravi da richiedere il ricovero per edema polmonare. Tutti secondo il BfR, l’istituto tedesco di valutazione del rischio avevano usato Magic Nano, prodotto spray per rendere ceramiche e specchi del bagno repellenti allo sporco. […]”

Come per ogni cosa prima di correre alla commercializzazione occorre prima studiarne gli effetti e i pericoli.

Una considerazione ulteriore credo vada fatta ai due tipi di motore endotermici più comunemente commercializzati: Diesel e Benzina. Il primo ha sempre inquinato di più causa la sua minor raffinatezza, e pur cercando metodi per renderlo “verde” rimane, ad ora, il più inquinante.

Introduction

“Nature will win” è un blog con un semplice obiettivo: la coscienza che la Natura alla fine vincerà la sfida che l’uomo ha intrapreso con essa, questo se noi non cambieremo il modo di vivere.